Per decenni abbiamo assistito ad un sistema bancario italiano che concedeva crediti solo ed esclusivamente a coloro che disponevano di un patrimonio da offrire in garanzia. Inoltre se il patrimonio aveva un valore, ad esempio, pari a un miliardo di vecchie lire, le banche erano disponibili a concedere solitamente un credito pari a 1/3 o 1/4 del patrimonio stesso. Da alcuni anni si sta assistendo ad un cambio di rotta grazie al fatto che diversi istituti di credito sono disponibili a concedere credito anche valutando altri e diversi parametri tra i quali, per esempio, la capacità dell’impresa di rimborsare il prestito sulla base dei profitti che è capace di generare.
Tralasciando l’importanza fondamentale dell’analisi di bilancio e del Rating Basilea 2 (che, ricordiamo è il “voto” che il sistema bancario attribuisce ad un’azienda sulla base di alcuni parametri nonché dei dati di bilancio) vogliamo qui focalizzare l’attenzione su un elemento altrettanto importante: il
Business Plan da presentare ad una banca quando decidiamo di richiedere un finanziamento ovvero, più in generale, un ampliamento degli affidamenti.
Come scrivere un business plan chiaro, efficace, robusto nelle analisi numeriche e convincente nelle strategie? E che cosa è, in realtà, il business plan?
Il Business Plan rappresenta un quadro degli effetti economici, finanziari e patrimoniali di un progetto aziendale, come l’avvio di una nuova impresa (start up) oppure la realizzazione di un impianto, un investimento finanziario, il lancio di un nuovo prodotto, l’avvio di una campagna commerciale. Ma non solo.
Lo scopo di un business plan può essere quello di analizzare e disegnare le vie di sviluppo e consolidamento di un’impresa, accedere al credito bancario, concorrere a bandi di finanziamento ed agevolazioni pubbliche, promuovere nuovi rapporti commerciali, ottenere certificazioni di qualità o ambientali, investire in un’azienda già esistente oppure dare l’avvio a una nuova gestione finanziaria dell’azienda mediante iniziative legate ad accordi di ristrutturazione dei debiti, piani di risanamento, concordati.
In relazione alla diversa finalità, il business plan presenterà contenuti e strutture specifiche.
I campi di applicazione e le finalità di un business plan possono quindi essere le seguenti:
Promuovere una nuova iniziativa d’impresa
E` il caso classico, anche se spesso connesso anche ad opportunità di finanziamento pubblico o agevolazioni fiscali. In questo ambito rientra sia l’ipotesi di avviare una nuova azienda (start up), sia quella di rilevare un’attività già esistente (on-going). In entrambi i casi è opportuno stilare un piano di fattibilità per verificare le reali opportunità di business esistenti e future.
Investire in un nuovo progetto commerciale/produttivo
E` un’altra tipologia di business plan molto diffusa, quando un’impresa intende lanciare nuovi prodotti, rivolgersi ad altri mercati, potenziare la propria capacità produttiva. Occorrerà valutare la coerenza del progetto con le strategie generali e preesistenti, la fattibilità di mercato e quindi tecnica ed economica dell’iniziativa.
Richiesta di Finanziamenti Bancari / Ampliamento affidamenti
La finalità del piano è, in questo caso, orientata soprattutto ad ottenere finanziamenti, sia correnti sia consolidati, da banche e istituti di credito oppure un ampliamento degli affidamenti e delle linee di credito. Sarà quindi più centrato sulle tematiche patrimoniali e finanziarie nonché sulla capacità di rimborso o di rientro (in caso di affidamenti temporanei) dell’azienda.
Ristrutturazioni legate a situazioni di crisi
Le strategie di risanamento possono essere svariate, in funzione delle diverse situazioni di crisi da superare e delle opportunità, dei vincoli, delle minacce che l’ambiente esterno tende a presentare. Una classificazione delle suddette strategie e` possibile in relazione alla tipologia di crisi che esse intendono superare: riconversione produttiva, riorientamento strategico, ridimensionamento e sviluppo dimensionale, ristrutturazione organizzativa e tecnico-operativa. Ma non solo: accordi di ristrutturazione dei debiti, piani di risanamento, nuovo concordato preventivo. Un business plan di questa tenore si manifesterà con caratteri trasversali, avendo alcuni elementi tipici sia dello start-up sia dell’on-going, a seconda dei casi, in particolare se vi sono forti cambiamenti con contemporanei sviluppi di nuove iniziative, e con un attenzione specifica per l’analisi delle motivazioni che hanno generato la crisi. Essendo spesso redatti per richiedere nuovi finanziamenti o rimodulazioni del credito bancario e industriale, tali piani dovranno essere molto dettagliati da un punto di vista finanziario, esprimendo la capacità di rimborso dell’azienda e il complesso dei debiti esistenti e da attivare.
Richiedere finanziamenti e agevolazioni pubbliche
Anche questo è un caso molto diffuso che spinge, per necessità, le aziende a redigere un business plan in quanto requisito per accedere al bando. Il format del piano è spesso fornito dagli stessi enti ed è piuttosto rigido.
Ricercare nuovi soci e partnership
Questo è il campo della ricerca di finanziamenti a titolo di rischio o degli accordi di partnership, quali fusioni, joint venture, creazioni ed adesioni a consorzi, reti di franchising, ecc. In questo caso, l’orientamento del piano, tipicamente rivolto all’esterno dell’impresa, avrà lo scopo di valutare le opportunità dell’iniziativa, le ricadute strategiche, gestionali e di struttura, favorire l’ingresso di nuovi soci, coinvolgere anche enti pubblici, economici e territoriali.
Conseguire certificazioni di qualità e ambientali
Per molte aziende, negli ultimi anni, e` diventato essenziale aderire ai vari standard di qualità ISO 9000, ISO 14000, ecc., anche per dimostrare la propria attenzione alle tematiche ecologiche e di sviluppo sostenibile. L’adesione a certi standard può però presentare ricadute industriali e commerciali pesanti; in tale ambito il business plan serve non solo per ottenere la certificazione, ma forse, soprattutto, per verificarne gli impatti a livello economico, finanziario e patrimoniale.
Analizzare le vie di sviluppo dell’azienda
In questo caso il business plan riveste, più tipicamente, natura di uno studio strategico, gestionale, organizzativo e quindi economico, patrimoniale e finanziario dell’azienda, al fine di capire quali potranno esserne le dinamiche future. Il piano sarà quindi rivolto alla stessa impresa per renderne più efficiente la programmazione delle attività.