1. Cos’è una Rete di Imprese?
La Rete di Imprese consiste in un
gruppo di Aziende che decidono di collaborare sinergicamente per raggiungere uno o più scopi ed obiettivi comuni che vengono sanciti nel Contratto di Rete.
La Rete di Imprese non crea un nuovo soggetto di diritto né una nuova e distinta attività d’Impresa; infatti tutte le Imprese aderenti rimangono
soggetti autonomi a tutti gli effetti.
2. Che attività può svolgere la Rete di Imprese?
La legge prevede che i soggetti aderenti alla Rete possano svolgere le seguenti attività:
- collaborazione in forme ed in ambiti attinenti all’esercizio delle Imprese aderenti;
- scambio di informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica;
- esercizio in comune di una o più attività rientranti nell’oggetto delle Imprese aderenti.
3. Chi può far parte di una Rete di Imprese?
Qualsiasi Impresa, indipendentemente dalla sua forma di costituzione (società di capitali, di persone, ditte individuali ecc. ad esclusione dei singoli professionisti), dalla dimensione (grande, piccola o media), e dall’ambito di attività (manifatturiera, commerciale, di servizi, ecc.) può far parte di una Rete di Imprese e sottoscrivere il relativo Contratto.
4. Perché dovrei far parte di una Rete di Imprese e quali sono i vantaggi?
L’unione fa la forza e le ragioni possono essere molte e diverse, a seconda del tipo di attività delle Imprese aderenti alla Rete.
Ecco alcuni degli obiettivi che una Rete di Imprese può decidere di perseguire:
- Abbattimento dei costi di gestione, unificando le attività comuni;
- Condivisione di strategie commerciali (riassetto della Rete commerciale, aumentandone efficacia e produttività);
- Definizione di una politica comune dei prezzi e dei prodotti/servizi;
- Ampliamento dell’offerta a nuovi mercati, anche esteri, acquisizione di nuovi Clienti nazionali e/o esteri;
- Rafforzamento nei confronti dei concorrenti;
- Promozione comune di beni e di marchi;
- Perseguimento di un risultato finale unitario (es. la produzione di uno o più beni finali);
- Ottimizzazione ed efficienza della filiera produttiva; processo di controllo della qualità dei beni lungo la filiera;
- Gestione della logistica, magazzino;
- Uso comune di piattaforme telematiche, software;
- Condivisione di strategie di marketing, di web marketing, di e-commerce;
- Scambio di know-how finalizzato a migliorare l’offerta dei prodotti/servizi;
- Centro di ricerche comune, laboratorio comune;
- Gruppo di acquisto, maggior potere contrattuale nei confronti dei fornitori;
- Acquisizione di un bene comune (es. impianto di produzione, magazzino, brevetto, marchio, piattaforma informatica, ecc.) ripartendone l’investimento;
- Partecipazione ad appalti e gare (quando, per esempio le singole imprese, da sole, non hanno i requisiti per parteciparvi);
- Ottimizzare l’accesso al credito bancario.
5. Cos’è il Contratto di Rete?
Il Contratto di Rete sancisce gli obiettivi, le attività, le regole, i diritti e i doveri di una Rete di Imprese. La disciplina del Contratto di Rete è contenuta nell'art. 3, commi 4-
ter e seguenti, della legge n. 33/2009, di conversione del DL n. 5/2009, come modificata e integrata dall'art. 1 della legge n. 99/2009 e dall'art. 42 del DL n. 78/2010, nel testo risultante dalle modificazioni apportate con la legge di conversione n. 122/2010.
6. Come si stipula un Contratto di Rete?
Il Contratto deve essere stipulato con atto notarile ovvero con scrittura privata autenticata.
7. Ho sentito parlare che, per costituire un Rete di Imprese, è previsto eleggere un organo comune ed istituire un fondo ossia un patrimonio comune. Farlo è obbligatorio?
No, entrambi sono facoltativi.
8. Ho sentito dire che esistono agevolazioni fiscali per le Reti di Imprese: è vero?
Sì, è vero. Se si istituisce il fondo ossia il patrimonio comune, esiste una agevolazione fiscale a favore delle Reti di Imprese (art. 42 comma 2 quater, della legge n. 122/2010, di conversione del DL n. 78/2010) che sancisce che la quota degli utili dell’esercizio destinata al fondo patrimoniale non concorre alla formazione del reddito imponibile dell’Impresa aderente a un Contratto di Rete.
Ma non solo: sono infatti disponibili agevolazioni e Contributi a fondo perduto nazionali, regionali e provinciali specificatamente a favore delle Reti di Imprese.
9. Se non ho un’idea precisa delle Aziende con le quali fare Rete, come posso farmela?
Prima di dare vita a una Rete di Imprese sarà opportuno avere chiari gli scopi e gli obiettivi che si vogliono perseguire tramite la Rete ed i Partners che si vogliono coinvolgere nel progetto; per farsi un’idea in proposito vai in IDEE PER FARE RETE
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10. Per costituire una Rete devo necessariamente avvalermi di Professionisti specializzati? E quanto costerebbe?
Premettendo che nella vita è possibile fare di tutto, la creazione e la costituzione di una Rete di Imprese è un processo complesso, articolato e regolamentato. I Professionisti in materia (come Genia Business & Partners) sono necessari in quanto facilitatori di tale processo, oltreché per la loro conoscenza delle dinamiche e dei regolamenti che caratterizzano le Reti. Tali professionisti, inoltre, potranno sostenere le imprese interessate non solo a realizzare la Rete, ma aiutandole al raggiungimento degli obiettivi comuni. A tal fine costituirsi in Rete può prevedere un investimento - per ogni singola azienda - che oscilla da 8.000 euro sino a circa 20.000 euro qualora il programma di Rete risulti particolarmente composito e variegato. L’elemento positivo è che tale investimento può essere agevolmente ammortizzato già nel giro di qualche mese, con benefici economici immediati per tutte le aziende aderenti alla Rete.
11. Dove posso trovare casi concreti di successo di Reti di Imprese?
Navigando in Internet è facile imbattersi in articoli e racconti del successo di Imprese che hanno deciso di puntare sulle Reti di Imprese. Sul nostro sito potrai trovare casi di successo
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12. Che differenza c'è tra una Rete di Imprese e un Consorzio? Ed è previsto un numero minimo di aziende per costituirsi in Rete?
Con la Rete l’Impresa punta a rimanere in prima linea sul mercato, senza però rinunciare ai positivi effetti di una aggregazione con altre Imprese, mentre con il Contratto di Consorzio l’Impresa crea con altre Imprese un nuovo operatore economico in grado di avvantaggiarle. Il Consorzio, ad esempio, può rappresentare un'ottima soluzione nel caso di attività di Export collettiva.
La caratteristica principale di una Rete è sicuramente la flessibilità che consente alle Imprese di realizzare attività ulteriori rispetto a quelle che esse esercitano individualmente, agevolando in questo modo i processi di aggregazione.
Vi sono differenze dal punto di vista legislativo: ad esempio, nei Consorzi tra Piccole e Medie Imprese potrebbe essere regolamentata l’autonomia negoziale delle parti ed è richiesto un numero minimo di partecipanti, non previsto dalla disciplina del Contratto di Rete di Imprese (seppure molte normative riferite ad agevolazione ed incentivi indicano spesso un numero minimo di
tre/cinque imprese).
13. Che differenza c’è tra una Ati (associazione temporanea di imprese) e Rete di Imprese?
Un modello di aggregazione di imprese, che potrebbe sembrare piuttosto simile alla Rete, è l’Ati (Associazione temporanea di impresa); essa viene istituita prevalentemente per la partecipazione ad un bando di gara per raggiungere i requisiti dimensionali minimi richiesti oppure per suddividersi il lavoro in caso di fornitura che risulta non realizzabile da una singola azienda. La Rete di Imprese è invece finalizzata ad una alleanza più strutturale, strategica e sinergica, non episodica, tutta centrata in iniziative che hanno l’esplicito obiettivo di incrementare sensibilmente la competitività delle aziende coinvolte. Volendo ricorrere ad una metafora l’Ati sta alla Rete di Imprese come un'avventura sentimentale estemporanea sta al fidanzamento che potrebbe invece, in futuro, portare al matrimonio (creando così una media-grande impresa).